La Venezia del Settecento e l’Africa di domani in un particolarissimo evento: La Festa della Vendemmia alla Bottega Spa di Bibano di Godega si tiene ogni anno. Il programma si divide tra concerti di musica lirica, spettacoli di teatro, e goliardia generalmente diffusa. La manifestazione iniziata lo scorso venerdi è giunta alla quinta edizione.
La Festa della Vendemmia alla Bottega Spa di Bibano di Godega è il rito agricolo più importante dell’anno. I clienti della cantina e della distilleria della casa sono stati i primi protagonisti: in rappresentanza di nove nazioni diverse, hanno visitato lo stabilimento e gli ampi vigneti. La festa è iniziata nel tardo pomeriggio, con i figuranti della Compagnia de Calza di Venezia, fondata nel 1.541, che raccoglievano i preziosi grappoli con indosso i tradizionali costumi veneziani del 700. Al termine della vendemmia la rituale pigiatura a piedi nudi eseguita da alcune ragazze, a loro volta in costumi a tema, nei classici tini di legno. Dopo la vendemmia ecco la lirica: il concerto del tenore trevigiano Francesco Grollo ha intrattenuto il pubblico che si è mostrato coinvolto. Il tenore ha dedicato un omaggio speciale a due grandi compositori del melodramma italiano: Giuseppe Verdi e Pietro Mascagni (nel 2013 festeggiano rispettivamente 200 e 150 anni dalla nascita). Per cena, i Compari de Calza sono riapparsi recitando loro poesie inneggianti al vino e altre citazioni erudite. Tuttavia la Vendemmia è stata interrotta a causa del grado di acidità dell’uva e per il meteo poco felice.
Due giorni di stop e poi la ripresa: «Vogliamo chiudere il 2013 con un fatturato superiore del 9-10 per cento rispetto all’anno scorso», dichiara Sandro Bottega, titolare dell’azienda. Nel 2012, la diversificazione delle attività generò un bel flusso di guadagno, raggiungendo i 37 milioni di euro di fatturato: spumanti, grappe e distillati sono stati i prodotti che hanno fatto questa fortuna. Prodotti distribuiti in 120 Paesi al mondo. Insomma il 2013 è stata un’ottima annata, per dirla con l’omonimo film. E Bottega prosegue: «L’export fa la parte del leone, il core business è sempre costituito da Europa e Nord America. Ma stanno crescendo in modo esponenziale anche Cina e Africa. Siamo presenti nelle isole tropicali come le Seychelles, in Sudafrica, Marocco, Ghana e Nigeria». Global spread wine in pratica. I campi più difficili da battere restano sempre quelli nostrani: il nostro mercato resta il più difficile dove sperimentarsi, a causa della burocrazia e delle tasse, cosa che avvilisce la competizione e infine scotta il cliente.