Capodanno nel mondo: le tradizioni più strane

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di Michele Manfredi

 

In quasi tutto il mondo, il 31 dicembre ed il 1° gennaio sono giorni di festeggiamento sfrenato in cui si celebra la fine dell’anno appena trascorso e l’inizio del nuovo. L’aspetto più curioso è che, a causa del colonialismo e della globalizzazione, si rinvengono rituali molto simili agli antipodi della Terra.
Ma quali sono quelli più particolari?

Fuochi d’artificio e picnic

Guardare i fuochi pirotecnici a Capodanno è una delle tradizioni più comuni. I fuochi d’artificio, infatti, sono ormai diffusissimi, nelle gigantesche metropoli come nei paesini rurali più remoti.

Tuttavia, nei luoghi in cui il clima è abbastanza mite da permetterlo, come l’Australia, si è instaurata la singolare usanza di ammirarli mentre si è seduti a fare un picnic: il cenone viene, infatti, preparato e consumato direttamente sul posto. A Dubai, tutto avviene al Safa Park, uno dei parchi cittadini con la migliore vista sullo skyline della città, che lascia gli spettatori senza fiato.

Ma la tradizione del picnic di Capodanno sta ormai spopolando anche a Cape Town in Africa: si può ordinare un cestino alla Tea Room o al Moyo Restaurant del Kirstenbosch National Botanical Garden, dove si tiene, ormai da una decina d’anni, un concerto di fine anno.

Rituali portafortuna per un’anno di abbondanza

Ci sono molti rituali curiosi con cui i popoli di tutto il mondo si lasciano alle spalle l’anno vecchio.

Per invocare la fortuna, ad esempio, in Irlanda si batte sui muri di casa con delle pagnotte, mentre in Danimarca si lanciano vecchi piatti e bicchieri contro la propria porta o quella di parenti e amici, per allontanare gli spiriti malvagi.

Singapore, a Marina Bay si scrivono dei desideri su pezzi di carta che poi vengono inseriti in grosse sfere bianche che, a mezzanotte, si lasciano galleggiare sull’acqua, formando così uno spettacolo di decine di migliaia di globi illuminati.

In Bangladesh, il giorno più romantico dell’anno non è il 14 febbraio, bensì il 31 dicembre! Molte coppie, infatti, decidono di sposarsi a Capodanno, con lunghissimi festeggiamenti che iniziano la mattina dell’anno vecchio e finiscono all’alba di quello nuovo.

Nella Repubblica Ceca, ogni invitato taglia una mela a metà: se al centro si intravede una croce, l’anno nuovo porterà qualche grattacapo; se, invece, si intravede una stella sarà un anno positivo.

In Grecia, il 31 dicembre si usa appendere una cipolla sulla porta d’ingresso, mentre in Perù e Colombia a vaticinare le possibili grazie e disgrazie dell’anno che arriva sono le patate: se ne mettono 3 (una con la buccia, una pelata a metà ed una completamente) sotto il divano, per poi pescarne una alla cieca allo scoccare della mezzanotte; quella con la buccia presagisce un anno di abbondanza, quella pelata di ristrettezze, quella pelata a metà una via di mezzo.

Parate e festeggiamenti in strada

In molti Paesi caraibici, il periodo tra Natale e Capodanno viene accolto con parate musicali.

La prima mattina dell’anno, per le strade di Nassau sfila la “Junkanoo parade”: dalle 2:00 alle 9:00 del mattino migliaia di persone in maschera, assieme a carri variopinti, si riversano in strada per sfilare, ballare e cantare.

In Messico, Colombia ed Ecuador le strade vengono inondate da fiumi di persone che portano con loro una valigia vuota come buon auspicio per il nuovo anno, augurandosi che sia ricco di viaggi e nuove avventure.

Le vie di San Paulo, invece, il 1° gennaio si riempiono di corridori. È dal 1925, infatti, che ogni 31 dicembre si corre la Maratona di San Silvestro: 15 chilometri che attraversano la città, invasi da uomini e donne che corrono in gruppi separati sfidando il caldo dell’emisfero australe.

E voi? Come festeggerete il Capodanno?

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