Halloween: le origini italiane che non ti aspetti

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di Michele Manfredi

 

Halloween è una ricorrenza che viene celebrata in tutto il mondo la sera del 31 Ottobre.
Nonostante nel XX secolo abbia assunto connotati estremamente commerciali, la festa in questione ha origini antiche e tutt’ora incerte.

La nuova ipotesi sulle origini italiane

Secondo l’antropologo, nonché professore presso l’Università Sapienza di Roma, Luigi M. Lombardi Satriani, questa tradizione si sarebbe formata a Serra San Bruno (VV), un piccolo paesino della Calabria, dove da secoli le famiglie si riuniscono per la ricorrenza dei morti svuotando zucche, intagliando su di esse macabri teschi in onore dei propri defunti ed andando in giro per il paese in cerca di un’offerta.

Questa tradizione, chiamata “Coccalu di muortu” (“teschio di morto” in dialetto sarrese), si sarebbe instaurata in Calabria molto prima rispetto ad Halloween.
Così il prof. Lombardi Satriani, nel suo libro “Il Ponte di San Giacomo“, ipotizza che l’usanza di decorare zucche ed andare a chiedere premi in giro per il quartiere risalirebbe alla migrazione di meridionali italiani nel Nord America, dove questi avrebbero continuato a rendere onore ai propri defunti.

Halloween, dunque, sarebbe una tradizione prima esportata e poi rientrata in Italia con connotati parzialmente differenti.

La ricorrenza, peraltro, ha similitudini molto marcate con il 2 Novembre, il cosiddetto “Giorno dei Morti“, che cade a soli due giorni di distanza dalla sera del 31 Ottobre.
Inoltre, entrambe le giornate – sebbene legate al tema della morte – sono considerate ricorrenze da festeggiare.

La questione food

Tema centrale in ambedue le date risulta essere anche quello dei dolci.
Infatti, così come ad Halloween vengono gentilmente concessi dolcetti e caramelle ai più piccoli che bussano alle porte dei vicini, così nel Giorno dei Morti vengono preparati in tutta Italia i cosiddetti “dolci dei morti“.

Ogni regione italiana ne ha di tipici: in Emilia, Lombardia e Friuli vengono preparate le cosiddette “fave dei morti“, dei pasticcini alla mandorla aromatizzati con liquore; in Piemonte e nelle Marche, invece, le famiglie si dilettano nella preparazione delle “ossa dei morti“, buonissimi biscotti di consistenza dura preparati con mandorle ed albumi; ancora, in Lombardia viene preparato il “pane dei morti“, cioè piccoli panini dolci a base di biscotti sbriciolati, con frutta secca ed ostie, e particolarmente gustoso è il “torrone dei morti“, un morbido dolciume napoletano che, per forma e colore, richiama una bara.

Insomma, sembrerebbe potersi scorgere questa linea comune tra Halloween ed il Giorno dei Morti, sulla base della quale gli italiani celebrano in allegria una sorta di ritorno dei defunti tra i vivi: un modo per ricordare con più calore i propri cari scomparsi.

 

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